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 Prima manutenzione sulla motocicletta

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Prima manutenzione sulla motocicletta Empty
MessaggioTitolo: Prima manutenzione sulla motocicletta   Prima manutenzione sulla motocicletta Icon_minitimeLun 27 Apr 2009, 21:10

Pulizia moto
Sono stati presentati da Giuseppe (che lavora in una ditta di prodotti specifici per la pulizia della moto) i prodotti della linea Bikerline, creati appositamente per le moto di qualsiasi genere, ma di cui ho potuto apprezzare il prodotto specifico per le cromature. dato che ho un custom...
Questi prodotti, oltre che pulire e contribuire a migliorare l'aspetto estetico della moto, preservano dall'usura del mezzo: oltre che lavare e lucidare, servono a mantenere le parti meccaniche.
Lista prodotti presentati:
- Lucidante: serve per la pulitura veloce di polvere e moscerini. Non serve acqua. Si presenta come una bomboletta che spruzza una schiuma bianca che va levata con un panno pulito. Il prodotto è stato testato sulla mia custom molto sporca e devo dire che ne sono rimasta molto soddisfatta.
- Shampoo con cera protettiva: per pulire la moto quando si ha più tempo e si dispone di acqua. Efficace per lo sporco resistente, come gli insetti di più uscite. Non ho provato il prodotto, ma devo dire che il lucidante mi ha soddisfatto anche con uno sporco di mesi... Credo comunque che non ci si nulla di meglio del famigerato "olio di gomito".
- Cera protettiva: da applicare dopo lo shampoo; crea una pellicola vetrificante che protegge da graffi superficiali. Va riapplicata dopo ogni lavaggio.
- Pulitore per carburatori: è un lavamotori come ne esistono altri.
Personalmente non amo molto questo genere di prodotti perché mi hanno sempre dato l'impressione di non essere così innoqui... sia per la moto che per l'ambiente...
- Prodotto specifico per giubbini e tute di pelle: l’ho testato sul mio giubbino che era bianco ma ora e' grigio, sperando che potesse riacquistare splendore... con scarso risultato.
- Lubrificante catena: esistono grassi (meno costosi) o spray. Lo spray va fatto lasciare indurire dopo averlo spruzzato sulla catena, quindi non usare subito la moto dopo averlo messo perché si sperderebbe. Comunque entrambi i prodotti vanno messi nella parte interna della catena e non verso l'esterno.
Parlando di catena si è vista la differenza tra una catena con "o-ring" e non.
- Schiuma attiva per visiera casco: molto buona anche per lucidare casco.
- Pulitura per imbottitura casco
- Prodotto per cromature: efficace sia per parti cromate ma anche per forcelle e per togliere e prevenire ruggine. Esistono a questo proposito un olio protettivo o una cera spray.
In generale, è stato suggerito di pulire la moto dopo ogni uscita perché lo sporco persistente è più duro da togliere...
Vorrei comunque ricordare di controllare sempre se i prodotti che acquistate ed utilizzate contengono sostanze inquinanti... Di terra ce n'è una sola...
Il nostro "insegnante" ci ha inoltre ricordato di raccogliete i liquidi che potrebbero inquinare e portarli presso le officine che hanno solitamente dei contenitori appositi.

Benzina
Il meccanico ha illustrato brevemente la differenza tra l'uso della benzina verde e quella rossa, in previsione dei futuri cambiamenti di legge sull'uso dei carburanti. La benzina rossa, avendo più ottani, in generale fa rendere di più il motore, ma può dipendere anche dal tipo di motore.
Esistono additivi specifici per benzina verde quando non esisterà più quella rossa, sono da aggiungere una volta sola e basta.

Controllo gomme
Abbiamo prima di tutto analizzato la pressione delle gomme, che per la moto in esame (Suzuki TUX 250) deve essere del 2.0 sul posteriore e 1.7 anteriore. Se la moto è carica, va aumentata a 2.1 la pressione sul posteriore. Una informazione utile che ci è stata fornita e che non si trova sui manuali delle moto è che in inverno o anche in caso di pioggia, la pressione può essere leggermente abbassata, in modo che le gomme si scaldino prima aumentando la tenuta di strada.
Ovviamente il controllo delle gomme ci è stato raccomandato, poiché sono una parte molto importante della moto e giocano un ruolo fondamentale per la nostra sicurezza.
Per provare la pressione delle gomme abbiamo visto che esistono vari strumenti, più o meno costosi e più o meno precisi (in particolare sono migliori quelli ad olio perché non creano fastidiose condense). Mi e' parso particolarmente utile un piccolo strumento da circa Lire 25.000, che si può trovare nelle stazioni dell’autostrada, e la cui precisione è in generale buona. E' particolarmente comodo date le sue piccole dimensioni e di facile utilizzo.
Eventualmente ci è stato suggerito di provarlo confrontandolo con strumenti considerati più affidabili, e di regolarsi di conseguenza se si dovessero riscontrare differenze (ad esempio se misura una pressione più alta o più bassa, gonfiare di più o di meno in modo da ottenere il valore esatto).
La frequenza del controllo dipende dall'uso che viene fatto della moto, ma meglio ovviamente un controllo in più che uno in meno; ci e' stato suggerito ogni 15 gg. La pressione va sempre misurata freddo.
E' stato poi analizzato il gonfiaggio gomme ad azoto: in realtà va comunque controllato con la stessa frequenza, ma costa di più.
Il meccanico ci ha ricordato che le gomme che cambiamo vanno portate dove si sono comprate quelle nuove... perché lo smercio delle gomme costa circa 4000 lire...
Quando si effettua il controllo della catena è stato suggerito di controllare i raggi della ruota: a volte possono essere lenti o spezzati e non rendersene conto.
Per quanto riguarda il battistrada, ci è stato mostrato come riconoscerne l'usura specialmente per verificare se l'usura risulta asimmetrica (interessante il test di mettere tutta la mano sul battistrada per sentirne l'usura con il palmo). In genere l'usura è più accentuata a sinistra, ciò non è dovuto a moto accidentata ma semplicemente al manto stradale a schiena d'asino.
Infine se sul battistrada si notano delle crepe significa che è molto vecchio e va cambiato (in gergo motociclistico si dice che "è cotto").

Controllo Catena
Anche questa va controllata frequentemente data la sua importanza. Per la prova della sua corretta tensione ci sono stati raccomandati due metodi:
- Controllare il gioco della catena con la moto in piano (orizzontale con il suolo) e verificare i centimetri di gioco come da libretto.
- Controllare che con due persone a bordo ci sia almeno un cm di gioco; questo secondo metodo è più indicato soprattutto per moto che portano passeggero e/o carico.
Se si riscontra che la catena è lenta va subito regolata poiché potrebbe uscire in corso di marcia... Se la catena fa gioco nella parte di contatto con la corona, significa che è consumata e va cambiata. Il rischio che invece si corre con una catena troppo tesa è che si possa rompere.
Inoltre si è vista la differenza tra catene con o senza "o-ring" (anellini di gomma tra le maglie della catena): la presenza degli "o-ring" impedisce che penetri acqua negli anelli della catena e preserva la sua funzionalità. In generale, sono su tutte le moto non da gara. La lubrificazione della catena va anche fatta per mantenere morbidi e in buone condizioni questi anellini, che potrebbero indurirsi e bloccare le maglie (come purtroppo accaduto per il nostro TUX in esame...). In questo caso, il meccanico ha usato un martello di gomma per sbloccare il serraggio delle maglie, e si e' poi usato un grasso specifico per lubrificare bene la catena.
La catena va cambiata in generale tra 15000 - 30000 km.
Il grasso o lo spray per la lubrificazione della catena va spalmato internamente e non esternamente alla catena, infatti il movimento della moto spinge automaticamente il grasso dalla parte interna a quella esterna; spalmandolo esternamente invece si disperderebbe solo sulla moto e sulle gomme (con pericolo per la guida).
Infine si sono visti i passaggi da effettuare per regolare la catena:
- Allentare i 2 controdadi
- Allentare i dati fissaggio ruota
- Regolare la ruota seguendo le tacche presenti sia a destra che a sinistra (controllare il gioco della catena e regolare la ruota di conseguenza)
- Stringere i dadi della ruota
- Se la ruota posteriore ha freno a tamburo, esso va controllato con l'apposito dado
- Stringere i controdadi

Controllo olio motore
Il controllo dell'olio del motore va fatto a caldo ma avendo lasciato la moto ferma per lasciare depositare l'olio. Ovviamente il controllo va fatto con la moto dritta ed orizzontale al suolo... Vi sono due metodi di controllo del livello: con oblo' trasparente o con asta graduata.
Dopo avere verificato il livello ed aggiunto eventuale olio mancante, bisogna segnare sempre il tipo di olio utilizzato, in modo che al successivo rabbocco si utilizzi lo stesso tipo di olio, altrimenti si potrebbe creare un "pastone".
Esistono 3 tipologie di olio:
- sintetico
- semi-sintetico
- minerale
Un consiglio che ci è stato dato è quello di chiedere al nostro meccanico dove viene fatto il tagliando o il cambio olio abituale, un litro di olio uguale a quello usato, in modo da avere sempre lo stesso tipo di olio per il rabbocco.
Esiste un additivo per olio chiamato "fluorene", che contiene molecole di ceramica: essa si deposita sulle pareti e protegge il motore facendolo durare più a lungo. E' molto costoso ma veramente efficace e consigliato dal nostro meccanico.
Infine si è suggerito di cambiare più spesso olio per il motore monocilindrico.

Ammortizzatori e Forcelle
Per l'anteriore il test si fa vedendo quanto affonda la moto premendo sul manubrio a moto frenata ed in piano. Per analizzare la regolazione dell'ammortizzatore posteriore si può invece analizzare di quanto è frenato: basta premere la moto verso il basso e vedere quanto tempo impiega a ritornare nella posizione di riposo. Se impiega molto tempo l'ammortizzatore è troppo frenato.
In realta' per vedere la regolazione della forcella anteriore vi sono due stadi:
- 1) da posizione di completo riposo della moto (esempio sollevata su cavalletto laterale) a posizione di appoggio a terra: si può notare che anche con questo semplice spostamento la moto ha un abbassamento sugli ammortizzatori anteriori.
- 2) da posizione orizzontale a posizione frenata e premuta sull'anteriore. Per la misura dell'ammortizzatore posteriore fare riferimento alla distanza tra il dado del perno ruota e la sella. Da riposo a moto con conducente la differenza deve essere compresa tra 3 e 6 cm (più sono i cm. di differenza e più la moto è comoda ma meno performante).
Abbiamo poi analizzato la differenza tra forcelle tradizionali e rovesciate: cambia poco generalmente; in passato si poteva affermare che con quella rovesciata in genere l'avantreno era più rigido, ma tende meno a muoversi.

Manopole
Per un problema che ha una nostra amica motociclista è stato affrontato il tema manopole: ci è stato detto che ogni moto ha le sue misure. Se la misura della manopola non è quella giusta, si potrebbe compromettere il ritorno del gas.

Controllo freni
Finalmente mi hanno mostrato come è una pastiglia dei freni! Mi ha stupito la sua dimensione da nuova (mezzo cm.). Abbiamo visto come smontarle e rimontarle: sono tenute da un solo perno su un lato, dato che si appoggiano sull'altro ad un perno fisso che non va smontato per toglierle.
La moto usata per questa dimostrazione (una sportiva) presentava un anomalo gradino sulle pastiglie; ci è stato spiegato che esse potrebbero non essere della stessa misura del disco.
Ci è stato spiegato anche il funzionamento dei freni a tamburo.

Frizione
Affinché non si bruci la frizione è bene che la leva abbia un po' di gioco prima che faccia presa.

Sterzo
Per la regolazione dello sterzo si è presa una Suzuki 250 come modello di prova. In effetti presentava un problema allo sterzo dovuto ad una caduta.
Per la regolazione è sufficiente svitare i 4 bulloni ben visibili sullo sterzo per permetterne lo spostamento e quindi la messa in posizione corretta rispetto alle ruote.

Motore
Infine è stato visto un motore smontato, analizzato il funzionamento, ripassata la differenza tra 2 e 4 tempi, e tra 1, 2 e 3 o 4 cilindri.
Abbiamo in questa occasione visto da vicino la catena della distribuzione, e capito
perché e' cosi' cara...
Infine abbiamo capito cosa significa il famoso termine "desmodromico".

Conclusioni
Il corso mi è piaciuto molto. Ho visto da vicino cose che non mi era capitato di vedere prima specialmente perché quando porti la moto a far riparare te la ridanno poi completamente sistemata (... a parere loro) e rimontata, quindi non si ha mai occasione di vedere le parti che erano guaste o consumate e che sono state cambiate.
Insomma un vero successo... specialmente perché tra una spiegazione e l'altra sono andata a controllare sulla mia moto quello che ci veniva mostrato. Il risultato è che ora so dove andare e controllare se voglio verificare la sicurezza del mio mezzo, e... so cosa vuol dire avere le mani nere...!!!
Appoggio vivamente un secondo corso ancora più operativo sotto la tutela di nostre "tutor" (al corso c'era una nostra motociclista molto esperta che ha solo problemi con la fasatura di due carburatori...!).

Grazie Meccanico!
Margherita
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